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In July 2021, YouTube set all unlisted videos uploaded before 2017 to private (unless the channel owner had opted out). In the weeks leading up to this change, Archive Team archived many pre-2017 unlisted YouTube videos. If this video was uploaded before 2017 and has gone private, there is a chance that a 360p archived version can be viewed on archive.org via the site's Wayback Machine as follows:

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https://web.archive.org/web/20210000000000*/https://www.youtube.com/watch?v=N2U44U-L12A

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Uploaded to YouTube by: Capperecchi
Date submitted to Unlisted Videos: 23 May 2018
Date uploaded/published to YouTube: 29 March 2013

Tags: Italiano




Description:

"Porta in alto la mano, segui il tuo capitano, muovi a tempo il bacino, sono il Capitano Uncino!" (cit. John Keating)



Signor After Effects, se può, mi perdoni per l'uso improprio che ho fatto dello strumento che ci ha donato. È comunque un delitto minore rispetto a quello di trasferirsi all'estero per picchiare i senzatetto davanti le chiese la notte di Natale (e mi fermo qui).

Per il pubblico più esigente e che ha voglia di far fruttare tutte quelle ore spese in prima elementare a ripetere ad alta voce le lettere dell'alfabeto, ecco un breve estratto di "Aspirine e Cola: una vita di eccessi (Marco Capperecchi te la racconta)".

"Nessuno parla mai di Pietro Gambadilegno. Rompiamo il muro di silenzio, signori, facciamolo ora. Identificarlo come l'acerrimo nemico dell'odiosa pantegana risulta essere automatico per quasi tutti; non molti, però, si sono dedicati a domandarsi cosa si celi dietro a quella personalità così complessa che si ostina a cercare risposte sul fondo dei boccali delle peggiori bettole di Topolinia. La sua è senza dubbio una delle facce meno raccomandabili in cui può capitare di imbattersi (rimane pur sempre un gatto, d'altronde); tuttavia, limitarsi alla prima impressione sarebbe un'analisi superficiale e approssimativa. Potremmo spingerci sino a giocare ad essere Dio e tentare di umanizzarlo: una volta reso simile a noi diventerebbe quindi comodo riconoscerne i contorni comuni e, se volessimo azzardare ancora un po', riusciremmo addirittura a stabilire la dimensione dei suoi errori. A quel punto la tentazione di puntargli l'indice contro e di sfogare in quella direzione tutte le nostre frustrazioni risulterebbe invitante, ma chi sarebbe il vero criminale, poi? E invece, per una volta, una volta sola, superiamo le maschere e poniamoci delle domande. Cosa può indurre un individuo a vivere così? Che ne è stato di quel gattino che era la tenerezza più grande che la sua mamma aveva donato al mondo? Come è possibile cambiare così tanto? È stata una marca particolare di scatolette? Signori, non giriamoci attorno: se la propria carta d'identità riporta che arrivati alla soglia della vecchiaia si è solamente un criminale sovrappeso, misconosciuto perfino nell'ambiente, il cui unico segno particolare è quello di avere una protesi artificiale, beh, allora non si può dire che la fortuna abbia giocato dalla propria. Siamo sinceri. L'ambiguità che circonda la storia della protesi non lo consegna affatto all'immaginario dei dannati: è solamente l'ennesima cartina di tornasole del suo essere uno su cui non si è voluto spendere del tempo ad approfondire; chi si è mai adoperato a verificare se si trattasse veramente di una gamba? Io non l'ho fatto. A questo proposito, dico subito che non ho intenzione di addentrarmi nel labirinto di promiscuità rappresentato dal rapporto con la sua compagna (Trudy, sì, mi riferisco proprio a lei): tanti, in passato, hanno speso troppe parole su quella strana relazione, ma io non voglio fare questo errore. Desidero, però, farne un altro: provare a capire. Pietro, se mi stai leggendo, desidero solo dirti che non hai la mia stima. Hai soltanto la mia attenzione. Non te ne ho data in passato, tutti quanti noi non ti abbiamo dato l'attenzione che meritavi. Ma ora sono qui, come ti fossi a fianco, senza imbarazzi, da tuo pari, a chiederti per quale assurdo motivo sei finito così. E, già che ci siamo, dimmi anche perché ti sei tagliato le vibrisse. Basta retorica. Ti tendo la mano. Aperta. Magari per una stretta, magari per uno schiaffo. Decidilo tu. Non è molto, ma non sputarci sopra. Anche perché poi da parte mia non potrebbe più essere una stretta. Asciuga quelle lacrime, Pietro. Magari non hai avuto alternative, magari non le hai volute vedere. Il tasso di disoccupazione di Topolinia non può essere una scusante. La fascinazione romantica della criminalità, si sa, è alta: io lo so, tu lo sai, Trudy lo sa bene. Ascoltami, Pietro: la colpa non è tutta tua. Ecco, l'ho detto. Sì. La responsabilità, in parte, è anche mia. Ma è anche di tutti quelli che in passato hanno superficialmente riso delle tue malefatte più goffe. È anche di tutti quelli che in passato si sono limitati a mettere in guardia i bambini additandoti come un esempio da non seguire. E se è vero, come molti sostengono, che tu non sei altro che l'allegorica rappresentazione del declino della società moderna, io, come dice il poeta, non posso stare fermo con le mani nelle mani. Non voglio che in futuro qualcuno mi domandi cosa stavo facendo mentre il mondo si riduceva così."